I film di spionaggio sono pieni di formule segrete, ricette per preparare materiali fantastici o armi terribili che possono dare al malvagio di turno il controllo del mondo.
In realtà, non basta conoscere gli ingredienti giusti per avere il risultato voluto. Altrimenti, chiunque potrebbe diventare un cuoco leggendo un qualsiasi libro di cucina !
Oltre agli ingredienti, è importante conoscere tanti piccoli dettagli che trasformano una breve formula (sia essa la torta della nonna o anche E=mc2) in qualcosa di unico.
Eppure…
c’è almeno un caso in cui una formula segreta è diventata così importante da essere conservata per quasi un secolo nel deposito blindato di una banca, generando nel frattempo un giro d’affari miliardario; così segreta che, ancora oggi, affascina e fa discutere. È la formula della Coca-Cola®.
Fu John Pemberton, un veterano dell’esercito sudista, a inventare la formula nel 1886. Pemberton aveva ricevuto in battaglia varie ferite di sciabola e pistola, e l’esercito le aveva curate con un nuovo farmaco molto efficace, la morfina; come tantissimi altri ex soldati, Pemberton era diventato dipendente da morfina.
Tornato dopo la guerra al suo lavoro di farmacista, Pemberton cercò qualcosa che combattesse la dipendenza sperimentando varie miscele di sostanze varie. La soluzione migliore che riuscì a trovare fu … una miscela di alcool, caffeina e cocaina! A quell’epoca non si conoscevano ancora gli effetti dannosi della cocaina, estratta dalle foglie della pianta di coca, che anzi molti proponevano come un farmaco ideale per ridare salute, energia e vitalità ai malati. La miscela era efficace, ma per niente salutare.
Nel 1886 una legge locale costrinse Pemberton ad eliminare almeno l’alcool dalla sua bevanda. Fu costretto quindi a ripiegare su una miscela di acqua gassata, zucchero, cocaina (dalle foglie di coca) e caffeina (dalle noci di cola); ispirandosi al nome di questi ultimi due ingredienti, chiamò la bevanda Coca-Cola®.
La cocaina fu eliminata definitivamente dalla Coca-Cola® nel 1903, rendendo la bevanda perfettamente legale anche al giorno d’oggi. Nel 1915, per distinguersi dai numerosi imitatori, la Coca-Cola® lanciò una nuova bottiglia, con una forma che il cliente potesse riconoscere persino al buio, persino se rotta in vari frammenti. Fu scelta una forma allungata con delle scanalature verticali, che imitava la forma del frutto del cacao, capolavoro del design. Il resto è storia.
Attualmente la Coca-Cola® vende circa 1 miliardo e novecento milioni di unità in duecento nazioni del mondo, ogni giorno! Eppure, la sua formula è ancora un segreto. La sede centrale produce i vari componenti in forma concentrata; questi componenti sono poi mandati agli impianti di imbottigliamento del mondo che, aggiungendo acqua gassata e zucchero, ottengono la bevanda finale.
La leggenda della formula della Coca-Cola® cominciò nel 1919 quando, come garanzia per un prestito, un amministratore della ditta depositò l’unica (a suo dire) copia della formula nel caveau di una banca di New York. Sei anni dopo la formula fu spostata in un’altra banca, dove è stata gelosamente conservata per 86 anni. Nel 2011 è stata definitivamente spostata in una cassaforte del museo “World of Coca-Cola®” di Atlanta, dove i turisti possono ammirarla e fotografarla (la cassaforte, non la formula).
La formula segreta fu da subito usata come un abile strumento di marketing. Si raccontava che solo due impiegati dell’azienda conoscessero la formula, e che a loro non fosse mai permesso di viaggiare assieme; se uno dei due moriva, l’altro doveva scegliere un nuovo custode, a cui tramandare il segreto.
Ancora oggi non si sa quante persone nella ditta conoscano la formula; il numero e l’identità di queste persone è un segreto nascosto in un segreto, ma sono sicuramente più di due.
Non si sa neanche se la bevanda contenga ancora estratti della foglia di coca (pur non avendo il principio attivo della cocaina). La pianta di coca è coltivata legalmente in Perù, dove è masticata dagli indigeni e dai numerosi turisti, compreso il sottoscritto. Sono stato in Perù e posso garantirvi che masticare foglie di coca non ha effetti allucinogeni, visto che ogni foglia contiene quantità minuscole di cocaina.
Le foglie di coca sono importate dal Perù negli Stati Uniti, per estrarre la cocaina ad uso farmaceutico; forse la Coca-Cola® usa anche oggi gli scarti di questa produzione, le foglie esauste, già processate, per produrre la sua bevanda. O forse, usa aromi artificiali sintetizzati in laboratorio, nessuno lo sa.
Oggi possediamo strumenti sofisticatissimi, microscopi e spettroscopi capaci di vedere e misurare singoli atomi; è possibile quindi analizzare la Coca-Cola® e dedurre la sua formula? La risposta (un po’ imbarazzante, devo ammetterlo, per noi chimici) è un sonoro NO.
Il sapore di un cibo o di una bevanda è dovuto a centinaia di tipi di molecole più o meno complesse, mischiate tra loro da Madre Natura. Oltre a acqua, zucchero e anidride carbonica, la Coca-Cola® contiene decine di altre molecole, spesso in quantità infinitesime, che le danno il sapore. La complessità è tale da rendere impossibile riprodurre la miscela; è per questo che un chimico, per quanto bravo, non può creare da zero neanche una goccia di vino Bordeaux o una scaglia, per quanto piccola, di grana padano.
Nel 2015 due audaci scienziati hanno cercato di studiare la composizione della Coca-Cola® usando un arsenale di tecniche all’avanguardia dai nomi esotici come cromatografia a gas, olfattometria, spettroscopia di massa, analisi di diluizione degli aromi etc.
Questi due coraggiosi hanno identificato nella Coca-Cola® circa 58 molecole diverse dai nomi esotici come limonene, terpinene, canfene, geraniale, piperitolo… Hanno poi provato a ricostruire l’aroma della Coca-Cola® “rimontando” assieme i diversi componenti.
Oltre all’analisi strumentale, hanno usato anche il naso di vari volontari, che sono stati prima addestrati a distinguere l’aroma di vari tipi di bibite commerciali per 15 ore (!); poi, hanno dovuto valutare la differenza tra Coca-Cola® e vari tipi di miscele ricostruite, per valutare il ruolo di ogni singolo ingrediente. Il risultato non è stato purtroppo univoco; l’aroma della Coca-Cola® non è una semplice somma di 58 molecole, ma un complesso equilibrio di numerosi sapori che si combinano e si rinforzano tra di loro. Ogni molecola che hanno trovato ha una sua funzione, alcune hanno anche odori strani, inaspettati come odore di fungo, pop-corn, zafferano o addirittura piedi puzzolenti! Qui in fondo potete trovare la lista completa dei 58 ingredienti; se sapete un po’ di chimica e d’inglese e volete conoscere tutti i dettagli, potete trovarli sul Journal of Agricultural Food Chemistry (v. 63, pag. 769-786).
Alla fine, servirebbe davvero scoprire la formula segreta? Perché riprodurre qualcosa che si può comprare facilmente ovunque, e ha spesso un costo paragonabile a quello dell’acqua?
Non potevamo però finire questo articolo senza riportare almeno una delle versioni che circolano della formula. Nel 2011 un presentatore radio del programma This American Life annunciò con gran clamore di aver trovato, in un vecchio manoscritto, la formula della coca Cola. Ecco qui la lista di ingredienti:
Caffeina, Zucchero, Acqua, Succo di Limone, Vaniglia, Caramello più oli essenziali di: arancia, limone, noce moscata, coriandolo, neroli (fiori di arancio amaro), cannella.
Potete trovare tutti i dettagli per la preparazione a QUESTO LINK (purtroppo la ricetta è descritta usando le caotiche unità di misura americane: libbre, once, galloni, pinte e persino le misteriose dramme). Nel caso venga voglia anche a voi di diventare miliardari con una semplice bevanda.
N. | Nome del composto | Odore |
---|---|---|
1 | α-pinene | canforoso, fresco |
2 | canfene | canforoso |
3 | β-pinene | fresco |
4 | δ-3-carene | agrumi, menta |
5 | β-mircene | gommoso, terpene |
6 | α-terpinene | gommoso, pino |
7 | 2,3-deidro-1,8-cineolo | menta |
8 | limonene | arancio, terpene |
9 | 1,8-cineolo | menta, eucalipto |
10 | γ-terpinene | terpene |
11 | p-cimene | erbaceo, pino |
12 | α-terpinolene | pino, plastica |
13 | ottanale | arancia, agrumi |
14 | 6-metil-5-epten-2-one | fungo |
15 | sconosciuto | fruttato |
16 | nonanale | arancio, verde, dolce, fresco |
17 | α-p-dimetilstirene | arancio, fresco |
18 | ossido di linalolo | floreale |
19 | acido acetico | aceto |
20 | furfurolo | dolce |
21 | decanale | arancio, fresco, verde |
22 | linalolo | floreale, dolce |
23 | 1-terpineolo | saponoso |
24 | β-cariofillene | terroso, legnoso |
25 | 4-terpineolo | terroso, saponoso, legnoso |
26 | acido butanoico | caseoso, burroso |
27 | 2-furanmetanolo | popcorn, dolce |
28 | acido 3-metilbutanoico | formaggio, piedi puzzolenti |
29 | isoborneolo | terroso, canforoso |
30 | nerale | saponoso, limone |
31 | α-terpineolo | fenolico, pino |
32 | borneolo | terroso, canforoso, fenolico |
33 | (+)-valencene | canforoso, terroso |
34 | geraniale | dolce, terpene |
35 | (E)-piperitolo | zafferano, paglia, fieno, stantio |
36 | nerolo | floreale, dolce |
37 | acetato di 2-fenile | floreale |
38 | (E,E)-2,4-decadienale | grasso, fritto, oleoso |
39 | geraniolo | detergente, limone Pledge |
40 | β-damascenone | salsa di mele, dolce |
41 | guaiacolo | fumoso |
42 | safrol | zucchero bruciato, spezie |
43 | 2-feniletanolo | rosa, dolce |
44 | 2-metossibenzaldeide | erbaceo, lattone, dolce, vaniglia, uva |
45 | maltolo | dolce |
46 | metileugenolo | fieno, erba secca |
47 | 4-idrossi-2,5-dimetil-3(2H)-furanone | zucchero bruciato, dolce |
48 | (E)-cinnamaldeide | cannella, dolce |
49 | p-cresolo | sterco, stabile animale |
50 | acetato di cinnamile | chiodi di garofano, cannella, dolce |
51 | eugenolo | piccante, chiodi di garofano, dolce |
52 | 3-idrossi-4,5-dimetil-2(5H)-furanone | zucchero bruciato, curry, piccante |
53 | (Z)-isoeugenolo | chiodi di garofano, dolce |
54 | (E)-isoeugenolo | dolce, chiodi di garofano |
55 | sconosciuto | chiodi di garofano, dolce |
56 | cumarina | dolce, erbaceo |
57 | Acido fenilacetico | rosa, dolce, plastica |
58 | vanillina | vaniglia |
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